il Consiglio pastorale ha delle responsabilità in materia di beni economici da cui nasce la conseguente delineazione dei suoi rapporti con il Consiglio per gli affari economici.

Tra il Consiglio pastorale e il Consiglio per gli affari economici vanno mantenuti stretti rapporti.

In generale l’opera del Consiglio per gli affari economici deve iscriversi negli orientamenti tracciati dal Consiglio pastorale: le scelte di natura economica che hanno un forte rilievo pastorale, la saggia determinazione di quali beni siano necessari alla vita futura della comunità, la decisione di alienare alcuni beni che fossero di aggravio per la loro gestione, esigono di acquisire un parere previo del  Consiglio pastorale parrocchiale”.

Ecco i suoi membri:PADRE MARINO COLOMBO, EPHREM TRUCHET, ALESSANDRO FRAMARIN, SARA PENCO4) CATECHISTE E GRUPPI DI AIUTO DELLA PARROCCHIA ( AL POSTO DI CPE)

La trasmissione della fede passa attraverso la testimonianza esemplare di figure educative che decidono non solo di comunicare contenuti, ma di giocarsi dentro una relazione educativa significativa, all’interno del contesto più ampio di partecipazione nella comunità cristiana.

In questa prospettiva va inserito il ruolo  delle catechiste che, impegnate soprattutto nell’ambito dell’iniziazione cristiana, sono chiamati a comunicare la fede, attraverso il proprio vissuto, proponendosi quali figure di testimonianza credibile. Per questo essi, oltre a conoscere adeguatamente il messaggio che annunciano, ne devono essere segno visibilmente eloquente mediante la vita. Hanno rIcevuto il mandato: PINA CASU, MARCELA CENTENO, MARIALUISA GIALDRONE, CRISTINA GIALDRONE, ELENA PALA,  SARA PENCO, CATERINA MENEAN.

GRUPPO NON SOLO MAMME E PAPA’

Il volontariato singolo e di gruppo in questi anni si è consolidato e ampliato. Ogni settore della vita ecclesiale – liturgico, catechistico, ludico, sportivo, ricreativo, culturale, musicale, canoro, aggregativo… – ha dato il meglio di sé per fare in modo che questa “piccola” comunità potesse dimostrare la sua “grandezza” nella capacità di fare comunità, nel conservare e utilizzare al meglio il patrimonio che possiede, nel dimostrare di avere qualcosa di bello, di grande e di originale da donare alla Chiesa e ad Entrèves. Per suscitare la comunione ha coinvolto famiglie intere con i suoi diversi membri nelle diverse manifestazioni liturgiche, pensiamo al coro, ai lettori, a coloro che mantengono pulita e ordinata la nostra chiesa, le catechistiche (è evidente a tutti la disponibilità e l’impegno dei catechisti), alle feste patronali (quanta gente coinvolta!),  al gruppo “non solo mamme e papà” che durante tutto l’anno s’ impegnano a creare  occasioni per trovarsi a mantenere l’amicizia lavorando per la parrocchia. E, forse, ho dimenticato qualcuno o qualcosa: sono i più presenti davanti al Signore.

C’è chi si occupa di organizzare una giornata di festa per i bambini della parrocchia, chi si occupa degli addobbi per le feste patronali, chi si occupa di cucinare dolci e prelibatezze salate….ognuno nel suo piccolo può dare un contributo.

É proprio vero che “l’unità fa la forza”. Tutto questo movimento presente nella nostra parrocchia prima di tutto l’ha resa più famiglia, ha diffuso la carità, ha rigenerato la gioia di partecipare insieme all’incontro festivo dell’eucaristia, il desiderio di conoscere di più il Signore nella catechesi; ma ci ha anche dato il modo di mantenere il tesoro che i nostri avi ci hanno lasciato, perché a nostra volta lo consegniamo bello a chi viene dopo di noi.

Non possiamo negare che nel cammino ci siano stati ed esistano tuttora alcune divergenze e qualche malumore, del resto nessuno è perfetto! Ma sono anche queste difficoltà che tengono desta la volontà di confrontarci continuamente col Vangelo di Gesù e tra di noi, per rendere la vita sempre più bella ed imparare a vedere negli altri il volto della santità di Gesù. Così pure, rimane sempre l’impegno nell’insistere sulla partecipazione di  tutti alla Messa domenicale, ma anche questa rimane sempre una meta a cui guardare.

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